Ricordo
ogni dettaglio, ogni momento della prima volta che mia moglie…
Dopo
averla immaginata alle prese con un altro, innumerevoli volte, una sera presi
la decisione.
A
sua insaputa, misi un annuncio, (credo che tuttora sia online…) su un sito di
scambi di coppia, frequentato prevalentemente da singoli.
Cercavo
una persona disposta ad investire tempo e uccello per coinvolgere mia moglie.
Naturalmente specificai che inizialmente ci saremmo dovuti muovere a sua
insaputa, di Elena intendo, ma garantivo che, una volta avviata al gioco
sarebbe stata una vera porca.
Volevo
vederla alle prese con un altro cazzo.
Volevo
vedere se un altro sarebbe impazzito di piacere, così come accadeva a me quando
facevamo sesso.
Volevo
sentirla ansimare col cazzo di un altro che le scavava l'utero
Volevo
leccarle la fica mentre era piena di cazzo...
E,
cosa che ancora oggi mi fa sborrare abbondantemente, mentre inculavo la mia
donna, volevo sentire il cazzo di un
altro attraverso la piccola parete che divide il canale rettale dalla vagina.
Tutti
questi miei desideri, coincidevano con i suoi.
Tutte
cose, queste, che arrivammo a confessarci a più riprese durante le nostre
sessioni amorose e che innescarono l’inevitabile desiderio di metterle in atto.
Tutti
e due, “volevamo” ma, da profani, non sapevamo come eventualmente fare..
“Si.
Magari! ma come?” ci chiedevamo ogni volta.
Spesso
lei confessava, mentre stava godendo, che aveva voglia di cazzi (si, al
plurale) ed io ne approfittavo per chiederle, quanti, di chi... e prendevamo a
coinvolgere nelle nostre fantasie amici e conoscenti.
Ma
coinvolgere amici e conoscenti comporta una serie di problemi che rende
impossibile la realizzazione del gioco stesso.
Per
questo, pubblicai quell’annuncio su quel sito di scambi.
Mi
buttai (ripeto: a sua insaputa) a cercare qualcuno che corrispondesse a precisi
requisiti, utili al nostro intendimento.
Mi
intrattenni via mail con decine di ragazzi, parlai al telefono con un sacco di
maschietti assatanati, incontrai personalmente (e da solo) alcuni di essi...
Fino a quando non incappai in un giovane educato, carino, sensibile, dotato sia
di pisello che di cervello.
Il
problema di questi siti è che il pisello si può fotografare ma il cervello e il
suo contenuto, no...
Lo si
può intuire, è vero, dal tipo di annuncio che viene pubblicato ma non è
comunque così facile...
La
ricerca della persona che ritenevo giusta, si protrasse per mesi, dicevo.
Centinaia
di contatti, mail, telefonate, incontri
E
tra moltissimi contatti che avuti in risposta al mio annuncio, avevo infine
selezionato un ragazzo.
Dopo
molti scambi di idee e pareri, organizzai con lui, una sorpresa a mia moglie.
Il
mio piano era che io e lei ci saremmo recati al cinema e lui ci avrebbe
raggiunto per approcciare con mia moglie, al buio della sala.
Avevo
stabilito alcune mosse da fare che ci avrebbero garantito il buon esito della
serata:
-
Domenico avrebbe toccato col suo ginocchio quello di mia moglie.
-
Lei, ne ero sicuro, avrebbe allontanato una prima volta il suo.
-
Lui, dopo una breve attesa, avrebbe ritentato il contatto.
- Io
avrei chiesto a mia moglie se il tipo accanto ci stesse provando.
-
Lei mi avrebbe confermato la cosa e io gli avrei detto di lasciarlo fare per
vedere dove voleva arrivare.
- E
il mio complice, dopo avermi visto sussurrare queste cose a mia moglie, avrebbe
posato la sua mano sul ginocchio di lei…
Avevo
previsto, ne ero fermamente convinto, che dopo il mio assenso, Elena ci sarebbe
stata: per come la conoscevo troia, avevo anche previsto che poi saremmo andati
a casa del mio complice.
Domenico,
questo il nome del prescelto, a differenza di altri - che avevano risposto al
mio annuncio e che si volevano prestare al gioco solo a cose certe - mi disse
che capiva la situazione e che se lei si fosse tirata indietro, non si sarebbe
sentito scartato e offeso.
Temeva,
invece, la sua reazione quando avrebbe fatto l'affondo.
Eh,
si… aveva paura di ricevere un manrovescio in risposta alla sua insistenza.
Lo
rassicurai dicendogli che Elena non era tipo da far piazzate e mi avrebbe
tuttalpiù sollecitato ad andarcene via dalla sala.
Ma…
Ma
non andammo mai in quel cinema
Non
ce ne fu bisogno.
Prima
di uscire dissi a lei di mettersi in gonna e autoreggenti.
Lei
esegui ma in macchina, poi, mi fece confessare che c'era qualcosa che bolliva
in pentola.
Non
potevo negarle che avevo qualcosa in mente. E che questo ‘qualcosa’ era
‘qualcosa’ di tangibile…
Eravamo
da poco saliti in macchina e lei, incuriosita mi disse di chiamare quella
persona.
Lo
chiamai con molta emozione e concordammo di incontrarci in un ristorante dalle
sue parti. “Tanto per scambiare due chiacchiere - disse lei - senza impegno”
Durante
la cena lui la corteggio con cautela e lei, nonostante ammiccamenti e lusinghe,
non manifestò nessun intendimento nel voler proseguire il gioco dopo la cena.
Vedevo ogni minuto che passava, svanire l’idea di vederla scopare con questo
giovane amico.
Usciti
dal ristorante accompagnammo in macchina Domenico, fino sotto casa sua. Inaspettatamente fu in quel caso che lei si
aprì al un dialogo. Un dialogo dai termini e dagli argomenti più disinvolti ed
espliciti, per ovvii motivi.
Senza
scendere mai nel dettaglio, lei si espresse con pudore, alternando dubbi a
desideri.
Ed
anche se parlammo per un paio di ore, non ricevetti segnali positivi.
Prima
di uscire dalla macchina, per andarsene a casa, quando ormai sembrava tutto
scemato, lui chiede solo un bacio: “Un saluto, prima di andarsene…”
Quel
bacio, pieno di passione e di voluttà, è stato il pulsante di avvio.
Lei
non smetteva di abbeverarsi alla bocca di lui.
Non
stavo nella pelle e il mio cazzo non stava nei calzoni.
Era
il giusto e imprevisto antipasto per una serata, la prima e indimenticabile, in
cui avremmo realizzato molte delle nostre fantasie.
Dalla
macchina a casa, tutti e tre imbarazzati, senza dire una parola.
Il
piacevole impaccio di lei in ascensore e poi appena chiusa la porta di casa, in
piedi, già mi ripagava della fatica svolta per cercare la persona giusta.
Vederla
di nuovo incollare le sue labbra a quelle del mio amico, vederla far roteare la
sua lingua con quella di lui era la certezza che avevo scommesso rischiando sul
sicuro.
Mi
carezzavo l’uccello attraverso i pantaloni, mentre lui la spogliava e le
infilava le mani ovunque.
La
sentivo ansimare mentre lui, con la mano nelle mutandine la stava sditalinando.
Avevo
un punto di vista ravvicinato, mentre lo aiutavo a toglierle gli ultimi
indumenti…
Tutte
immagini che ho ben scolpite nella memoria.
A
distanza di tanto tempo, mi rammarico solo di non aver immortalato con foto o
video quella prima occasione!
Ma
ero troppo preso ad ammirarla. Come ad esempio mentre si faceva sparire il
grande cazzo di Domenico fino in gola, o mentre lo cavalcava a smorzacandela,
offrendomi il suo culo, che preparai leccandoglielo e aprendolo prima con la
lingua e poi con le dita, preparandolo a quella che sarebbe stata la sua prima
doppia penetrazione.
Cazzo!
Che
ricordo ferocemente vivo ne ho ancora!
La
mia cappella che faticava a farsi strada, l’immobilità di entrambi loro, in
attesa che le aprissi il buco del culo e, una volta affondata la cappella nel
suo intestino, spingere lentamente ma costantemente.
Stavamo
realizzando uno dei nostri desideri.
Stavo
incrociando al di là di quel lembo di pelle che divide i due orifizi, il cazzo
del mio amico, che riprendeva a muoversi piano.
Lei
si volta e mi bacia, sussurrandomi di non fermarmi. Lei che afferma di essere
la mia troia… e che mi ringrazia per averglielo permesso… come potrei
dimenticare?
Dopo
quella sera, per alcune settimane, mia moglie, camminava ad un palmo da terra.
O
meglio, fluttuava, non camminava.
Era
per la piacevole sensazione di sovvertimento e libertà che provò a farla
sentire così leggera.
Almeno
fino agli incontri successivi che si protrassero fino a che Domenico, che è un
giornalista, si trasferì a Torino per lavoro…
Dopo
quelle esperienze con Domenico, l'ho fatta sbattere da altri amici. Perfino
mentre era incinta...
Immaginare che sia una storia vera, vissuta davvero da te e dalla tua donna. mi ha fatto sborrare due volte: quando assisti al bacio tra tua moglie e il vostro amico; quado affodni la cappella nel culo di Elena
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