16: MI SCOPO TUA FIGLIA SE TU SCOPI LA MIA (9 parte)

CRISTINA: “Che brave le nostre bambine… E che belle… Venite, venite più vicino. Voglio carezzarvi”

Francesco si prodiga per assecondare la moglie e, mentre induce le ragazze titubanti ad avvicinarsi, palpa il culo e le tette a mia figlia, dapprima come se la cosa fosse casuale.
Poi perde ogni indugio e con una mano la prende per le guance ed insinua la lingua nella fresca bocca di mia figlia. Anche Cristina, che si è sfilata da sotto di me, si avvicina a Claudia e la carezza;
insinua la sua lingua tra quella del marito e quella di mia figlia.
Tutti e tre si scambiano la saliva. E la mia bambina, anche se impacciata e inesperta, non si perde d’animo e con gusto carezza con la lingua, le mucose prima dell’uno poi dell’altra.

Guardo Alba; anche lei è estasiata da quello spettacolo.
Mi porto dietro di lei e faccio aderire il mio petto e il pube al suo corpicino.
È più piccola di me di statura e il mio cazzo, ancora umido degli umori della mamma, le si poggia appena sopra l’osso sacro. Con le mani mi impossesso del suo piccolo e meraviglioso seno. I suoi capezzoli sono turgidi.
È eccitata, la troietta.
Raggiungo con una mano la sua passerina e la trovo già grondante.
Senza perdere di vista i suoi genitori - che si contendono ogni parte del corpo di mia figlia – Alba reclina il capo da un lato, offrendomi il collo. Offerta che mi rende felice e mi fa intostare ancora di più il cazzo.
Senza perdere la visuale di quello spettacolo,
poggio le labbra sul suo collo, apro la bocca e le sfioro con la lingua ogni centimetro di pelle che posso raggiungere in quella posizione, indugiando in quei punti dove avverto che la pelle è più delicata, sensibile e maggiormente reattiva a quella carezza.

Il mio cazzo pulsa, compresso tra i nostri corpi. La bimba porta una mano dietro di se e lo fa suo.
Estasi…
Ecco la parola che raccoglie la sensazione che sto provando: estasi!  

Voglio nutrirmi col profumo di questa ragazza; la faccio stendere sul divano.
Lei non esita neppure un istante.
Apre le gambe e solleva le ginocchia, come se sapesse cosa intendo fare.
Mi soffermo alcuni secondi ad osservare quello spettacolo.
La prospettiva che ho di fronte è come un miraggio: il monte di Venere in primissimo piano e dietro il piccolo seno e ancora più dietro l’immagine di lei che alza la testa, mi guarda e mi sorride.

Avvicino il viso a quel tesoro di carne candida. Il profumo della sua pelle, quello dei suoi umori mi stordiscono.
Prima di gustarmela con la bocca, voglio osservarla attentamente questa adolescente e imprimere nella memoria lo stupore che mi suscitano le sue grandi labbra, così fresche e chiare, la vulva sormontata dai peli radi e morbidi. Avvicino le mani alla parte interna della coscia, quella più vicina a quella preziosa orchidea. Facendo pressione con gli indici, le allargo le grandi labbra, avvicino ancora di più il viso e inspiro profondamente, più volte. Geme.
Con le mani, mi spinge verso di lei, afferrandomi per la nuca.
Al lieve contatto delle mie labbra percepisco provenire un forte calore dal suo sesso.
Socchiudo la bocca mentre la pressione sulla nuca si fa più decisa.
Ma non mi lascio vincere subito dalla sua smania e indugio ancora un po’; le alito sul clitoride, glielo strizzo con la punta delle dita.
Voglio che desideri ancor di più la mia bocca su quella parte del corpo.
Ritardo un altro minuto prima cedere e di stamparci sopra un delicato bacio.

ALBA: “Ti prego…”

Smetto di oppormi alla pressione delle sue mani e finalmente, inumidite le labbra, prendo a suggere il piccolo clitoride. Il suo respiro si fa corto e profondo…

Mi volto quanto basta per vedere che mia figlia e Cristina sono in ginocchio davanti al mio amico e si stanno passando il cazzo di bocca in bocca. Ogni tanto, le due si baciano e le loro lingue si carezzano reciprocamente per poi tornare a deliziare, insieme, la verga di Francesco.

La mia di lingua intanto sta esplorando ogni angolo di questo fiore succoso.

Alterno movimenti decisi e ampi a momenti di stasi e di leggera pressione sul clitoride.

Cristina si avvicina a noi.

Percorro con il mio organo del gusto, un tragitto sinuoso che spazia dall’incavo delle cosce alla rosellina del culetto, dalle grandi labbra all’interno della vagina. Le mordicchio il clitoride mentre poso una mano sul monte di Venere.

Francesco, rimasto solo con Claudia, si dedica anche lui ad un cunnilinguo che, a giudicare dai gemiti che sento, deve piacere parecchio a mia figlia!

Torno a leccare il sesso di Alba mentre sento Cristina prendermi il membro in mano e metterselo in bocca e carezzarmi la cappella con la lingua.

Organo del gusto… Mi passa per la mente quella definizione azzeccatissima che avevo imparato a scuola, a proposito della lingua.
E di gusto ne sto sperimentando parecchio!
Sia per il bocchino che sto ricevendo, che per il cesello che sto operando su questa passerina acerba. Si! Il gusto provocato dalla lingua esperta della moglie del mio amico e il gusto nell’assaporare gli umori di una fichetta così giovane, sono la realizzazione di una chimera.

Cristina non si contenta di prenderlo solo in bocca e costringe me e la piccola ad una manovra difficoltosa per mettersi sopra di me ed affondarsi in un colpo tutto il cazzo nella vagina, in quella che, ormai ne sono certo, è la sua posizione preferita: a ‘smorza candela’.

Cristina alla figlia: “Tesoro, poi mi racconterai cosa hai fatto con questi due, vero?”

Alba si alza in piedi, non capendo cosa stia accadendo.

Francesco, che ha notato il disorientamento della figlia la raggiunge e la invita ad avvicinarsi a Claudia.
Per una qualche meccanismo, evidentemente rodato e collaudato, le due adolescenti, come se fosse un automatismo, si raccolgono in un sessantanove con una naturalezza, per me inaspettata.
Eh, sì. A giudicare dal modo disinvolto e agile in cui lo fanno, credo che non siano nuove a quel gioco.
Dovrei esserne stupito ma poi considerato che sono le nostre figlie, non dovrei sorprendermi.
E mentre mi sto ancora chiedendo se lo abbiano fatto già altre volte, Francesco con determinazione mi fa unire le gambe e ponendosi dietro sua moglie inizia una manovra inequivocabile.

CRISTINA: “Piano, ti prego. Fà piano… Sono già piena…”

Le due ragazze interrompono il loro gioco, incuriosite da quel che sta accadendo. 

FRANCESCO: “Non temere. Lo abbiamo fatto anche con le bambine e non hanno sofferto particolarmente.”

Cristina, sempre pensando che suo marito si riferisca a un cazzo in fica e uno in culo: “Lo avete fatto anche con loro?! Oh mio Dio! Le avrete sfondate”

Francesco, che la vuole lasciare nell’equivoco per non rovinarle la sorpresa, invece, si appresta ad entrare là dove c’è già il mio cazzo e con qualche forzatura comincia a farsi spazio in quella fregna già colma.

CRISTINA: “Oh, cazzo! Che male! È bello ma… Oddiodiodio, che male!”

Francesco, intuendo quale sarà la risposta, le chiede con un po’ di ironia: “Vuoi che esca?”

CRISTINA: “No, no, no… ma che ‘uscire’? No, no… non t'azzardare!”

Le nostre figlie si sono avvicinate per godersi in prima fila lo spettacolo di quella mamma in calore.
Il contrasto tra le fattezze, la voce e le movenze da femmina matura e l’atteggiamento lievemente malizioso e sorpreso delle due adolescenti è qualcosa di inenarrabile.
La loro espressione, là davanti a noi, in piedi, che si tengono per mano, nude esili, bellissime… è una cosa che non dimenticherò facilmente…

CRISTINA: “Con loro… anche con loro lo avete fatto? Porci maledetti!”. Poi, rivolgendosi alle ragazze: “Anche con voi?” Le ragazzine annuiscono. “Ora capisco! Non vi fermate! Non vi fermate, vi scongiuro! Voglio sentirvi schizzare dentro, tutti e due. Vorrei che immaginaste com’ero quando avevo la loro età… vorrei averlo fatto anch’io alla loro età… fatemelo sentire, il vostro seme bollente. Insieme, vi scongiuro!

Perdo il controllo.
Vedo Alba e Claudia, sempre in piedi, che hanno principiato a limonare e stavolta non resisto. Comincio ad affondare con più vigore. Con lei non impiego la stessa delicatezza con la quale abbiamo fatto quel servizio alle ragazze, e la penetro a fondo, senza freni.
Francesco capisce che sto per arrivare e si coordina coi miei movimenti.
Pochi colpi e grido che sto per venire.
Dopo di me anche Cristina annuncia il suo orgasmo con dei suoni gutturali.
Le nostre cappelle si incrociano e i nostri cazzi si muovono come fosse un solo cazzo. Comincio a schizzare potenti fiotti di sperma dentro la moglie del mio amico, il quale non si risparmia e sborra anche lui subito dopo.

Mi sento sfinito, svuotato …

Francesco, che è uscito dalla fica slabbrata e grondante, offre il suo cazzo impiastricciato alla moglie che non si fa pregare e prende a leccarlo aiutato dalle due ragazzine che l’hanno subito raggiunta per condividere quel misto di umori e sperma genitoriale.

Il senso di sfinimento dura solo pochi secondi, perché la vista di quello spettacolo fa sì che il mio membro sia nuovamente in erezione.

Cristina smonta da quella posizione e si stende a terra a gambe larghe. L’invito viene colto dalle nostre bambine che vanno a contendersi quel che cola dalla vagina della donna.

Le due troiette sono a pancia in sotto, con la testa tra le gambe della moglie di Francesco mentre si stanno dedicando a leccarle gli umori per poi scambiarseli, bocca a bocca.

Francesco si avvicina a Claudia, le unisce le gambe, si porta sopra di lei all’altezza delle cosce, come a volerla cavalcare.
Stringe cosce e glutei della mia piccola.
Si tiene in mano il cazzo ancora dritto. Immagino cosa ha intenzione di fare.
È una delle cose che preferiamo: possedere una femmina, impalandola mentre non può aprire le gambe.
Ed infatti inizia la sua manovra; mentre con le proprie gambe le tiene le cosce serrate, con le mani le allarga le chiappette. Vuole così aprire la piccola vagina quel tanto che basta per farsi strada dentro di lei.
Alba e la mamma, si sono scostate per facilitare il gioco e beneficiare di una migliore visuale.

Io mi inginocchio di fronte a mia figlia; i lunghi capelli, ora le coprono il viso.
Passo le mani sulle sue braccia distese.
Quella carezza la scuote; alza la testa ed io le scosto i capelli dal viso, mi ringrazia con un sorriso.
Cuckold di mia figlia.
Non lo avrei mai pensato…
Avvicino ulteriormente il mio viso al suo, per poterla meglio osservare nel momento in cui il cazzo del mio amico le entrerà dentro.
Non voglio perdermi nulla di questo sacro rito e non devo attendere molto. Perché vedo Francesco abbassare la testa, prendersi di nuovo il cazzo in mano e avvicinare la cappella al culetto di Claudia.
Poi indirizza la verga verso la vulva e inizia a spingere.

Spinge.
Spinge ed entra…
entra…
entra…
lento, inesorabile…

Dal sorriso iniziale, mia figlia passa lentamente ad una inedita espressione di incredulità: solleva un po’ le sopracciglia, sgrana gli occhi, apre la bocca, come se le mancasse il respiro e mentre le prendo il viso tra le mani mi sussurra: “Papà… è lunghissimo. Mi sfonderà, così”. Le sfioro le labbra con un bacio: “Non temere cucciola. Sa fin dove può spingersi. Rilassati. Vedrai che ti sentirai piena, come mai.”

Francesco poggia entrambe i palmi delle mani, sulla parte lombare di mia figlia. È come se volesse sincerarsi che lei non si tiri indietro o come se volesse sentire il rilievo del suo cazzo, mentre si fa strada dentro quel corpicino da adolescente.

Alba osserva. È totalmente rapita da quella scena. Non sa se la sua amica stia soffrendo o godendo per quella inedita penetrazione.

CRISTINA: “Non preoccuparti. Sembra che stia soffrendo ma, credimi, la tua amica sta godendo una nuova emozione, una bellissima emozione. Tuo papà lo fa spesso anche con me ed è bellissimo credimi. E se vuoi lo farà anche con te un giorno…”

Il viso splendido di sua figlia si illumina di un sorriso da ragazzina felice.

Mia figlia si sta mordendo il labbro inferiore quando Alba comincia a leccarle il viso. Dapprima con misurata lentezza, poi con crescente voluttà, fino a dichiararle: “Sei bellissima Claudia. Vorrei scoparti anch’io”. E mentre i colpi di Francesco si fanno sempre più profondi e decisi Alba poggia il viso sul culetto di mia figlia, allunga la lingua fino a raggiungere il confine dove la carne di suo padre affonda nella carne della sua amica; le lecca i glutei, insinua un dito nel forellino, poi fa allontanare il padre e gli afferra il cazzo e se lo infila in bocca. Poi lo riavvicina alla fregna di Claudia e ripete questo gioco ancora e ancora. Il mio pisello è ancora in tiro e non mi ero accorto, preso da quella visione, che Cristina me lo ha afferrato delicatamente e dopo averlo scappellato, sta giocando con il polpastrello del suo pollice con la punta del glande. Nel mentre, Alba tira fuori la lingua e Francesco, dopo pochi affondi ancora, estrae il bastone di carne dal corpicino di Claudia e gode in bocca, sulla lingua e sul viso sugli occhi, sui capelli di sua figlia.

È il momento. La voglio, ora. Voglio Alba!

La cappella lucida del padre, poggiata su quel visetto imbrattato di sperma mi dà una scossa che Cristina ha recepito. Si avvicina alla figlia, la bacia sul viso e raccoglie con la lingua tutto il seme del marito.
Francesco nonostante sia sfinito si dedica alla passerina ancora slargata di mia figlia, dedicandogli carezze e baci: “Hai un profumo meraviglioso. Sei una creatura stupenda."

Cristina alla figlia: “Anche tu, mio tesoro, sei splendida. Non sprecarti mai, non svenderti… ed anche tu, Claudia, non sprecatevi nella vita. Non concedetevi al primo ragazzino che vi si vuole fare. Cercate quello, magari anche meno bello, ma che vi rispetti, che vi adori che vi faccia sorridere e che comprenda quale siano i vostri desideri di donna.”

Cristina aveva saputo cogliere tutta l’essenza di quel gioco che stavamo consumando.

Ma io ero così intensamente preso dalla voglia di possedere Alba che quelle parole tanto sagge, in quel momento mi suonavano stonate.

La mamma, chiusa la parentesi materna, riprende a leccare il viso della figlia; vuole raccogliere fino all’ultima goccia di quello stesso seme che aveva contribuito a mettere al mondo la sua bimba. Mi avvicino anch’io alla piccola fragile creatura e la faccio adagiare supina, prendo il mio cazzo con una mano e mi abbasso verso di lei mentre le allargo le gambe.

Cristina le tiene la mano. Lei la guarda, come per cercare un consenso di cui non ha bisogno.

Faccio fatica, stavolta, a metterglielo dentro. Alba sgrana gli occhi. Cristina se ne accorge: “Non preoccuparti, tesoro. È grosso… molto grosso ma la tua fichetta è elastica e lo accoglierà tutto, vedrai. E poi, questo bel cazzo, non lo hai già preso? Guarda Claudia. Fa come lei, rilassati; tuo padre le sta riempiendo di nuovo il pancino. E voi, venite qui a farle coraggio”

Francesco e mia figlia si avvicinano a noi.
La mia cappella ha fatto breccia nella fichetta di Alba e spingo gradualmente per non lacerarla.
Quando sono arrivato in fondo, ne estraggo  lentamente la metà e poi lo rinfilo di nuovo.
Così più e più volte, fino a quando la fregna giovane è abbastanza aperta da accogliermi senza troppa fatica.
Quell'erotomane del padre, si
masturba osservando come sto montando sua figlia.
Poi fa mettere in ginocchio Claudia, le tiene la testa ferma e comincia a scoparle la bocca senza mai mollare lo sguardo dal mio sesso che affonda dentro la sua piccola Alba.

I miei movimenti sono lenti. Entro ed esco da quella creatura e ad ogni movimento tocco il paradiso. Osservo Cristina che sta leccando il culo di suo marito mentre mia figlia emette suoni gutturali ad ogni colpo inferto in gola dal cazzo del mio amico.

La perizia di Cristina non si limita a leccare con maestria il buco del culo di Francesco. Ora si pone supina, con la testa sotto il pube di mia figlia, alla quale riserva un trattamento analogo.

Francesco apprezza questa novità e per premiare la moglie, passa a farselo inumidire per bene dalla bocca della figlia. 

Di nuovo, come sul traghetto, ho in primo piano il lungo cazzo del mio amico che vedo deliziato dalle labbra uniche e meravigliose di sua figlia.
Le labbra di questa adolescente sono la mia vera ossessione.
Uno spettacolo della natura!

FRANCESCO: “Così, brava bambina. Mettici un bel po’ si saliva, che ora facciamo una sorpresa alla mamma”

Cristina, intanto, approfittando del momentaneo allontanamento di suo marito, ha fatto mettere supina mia figlia per poter esercitare più comodamente il cunnilinguo. Si trova così con la testa tra le gambe di Claudia e il culo all’aria.

Vedo il sorriso soddisfatto di Francesco quando torna verso la moglie per farle il culo. E non aspetta molto per piazzarsi dietro di lei e spingerglielo nel forellino tra le chiappe.
Lei interrompe per un attimo di baciare mia figlia, il tempo di sentirselo dentro in tutta la sua lunghezza e si ributta instancabile nella sua azione.

La bimba che sto possedendo è al suo momento culminante. Sta per godere; rotea gli occhi, gira la testa da un lato e poi dall’altro in continuazione: “Non ti fermare, non ti fermare… non… ti… fermare… mhhh… a-rri-vo-oooo”

La sento fremere sotto di me.
Le afferro le tettine, per tenerla ferma.
Non resisto più.
Affondo con forza... tre, quattro, sei volte e alla fine le scarico dentro un fiume di sborra bollente.
Sento che anche mia figlia gode, sollecitata dalle carezze saffiche.
Pochi istanti e anche Cristina dichiara il suo orgasmo, gemendo a bocca chiusa tutto il piacere che prova nel sentirsi stantuffata così, nel culo, dal marito.
Francesco, subito dopo si sfila dall’intestino della moglie e si affretta ad andare a sborrare nella bocca di mia figlia. 

Potrei morire, davvero, ora.
Per l’appagamento che sto ricevendo penso che non proverò mai più nulla di così completo e intenso.

Il piacere sembra non cessare…

Ci abbandoniamo tutti ad un minuto di straniamento.
Ed io in quel minuto ripenso a quella sera in cui ho sorpreso Francesco a masturbarsi sulle mutandine di mia figlia e al patto inconcepibile, perverso, immorale che ne è seguito.
Così scellerato, eppure così naturale e spontaneo…

Quella sera stessa, prima di andar via, ci ripromettemmo che una volta l’anno (solo una volta, si! almeno negli intenti…), ci saremmo ritrovati per ribadire quel patto.

Un patto che ormai, con Cristina inclusa era esteso a tutti e cinque. E proprio Cristina volle far approvare una ulteriore variante: “Quando le nostre figlie saranno diventate mamme - speriamo presto - dovranno consentire a noi tutti, cioè da noi cinque… di poter ‘svezzare’ allo stesso modo i propri figli, quando questi, maschi o femmine che siano, avranno compiuto quindici anni”

E, non vorrei esagerare, ma... questo patto, al confronto, fa sembrare quello convenuto tra me e Francesco una cosa da educande!

(FINE)

14 commenti:

  1. Risposte
    1. non c'è un seguito ma probabilmente inserirò un'appendice alla fine della quarta parte

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  2. che sublime follia!!! ho letto tutti i capitoli dal primo all'ultimo ma non sono mai riuscito a finirne uno senza venire almeno un paio di volte

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  3. BELLA SERIE!!!!! SEI STATO CORAGGIOSO A AFFRONTARE QUESTO ARGOMENTO..... CHE E' VERA O NO LA STORIA E' MOLTO ECCITANTE. BRAVO!!!!!!

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  4. uno dei racconti più belli e eccitanti che ho letto in rete. continua!!!

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  5. Mi piaccciono le aggiunte e le modifiche che hai fatto. grande storia, dall'inizio alla fine

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  6. Ho aspettato di leggere l'ultimo episodio prima di complimentarmi per la scrittura. Mi sono sentito proprio rapito dalle situazioni, così chiare che mi sembrava di essere li presente. Una vera opera.

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    1. Grazie
      mi piacerebbe sapere se e cosa ti ha colpito maggiormente.
      capisco che l'argomento è delicato ma se ti va di dirmelo, scrivimi pure in privato
      poianahb@gmail.com

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  7. Mi spiace abbandonare questa lettura senza lasciare un commento almeno alla fine delle letture. Bravo, hai affrontato un tema molto spinoso con grande eleganza erotica.

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    1. Grazie Serena, per il tuo apprezzamento. Non è consueto ricevere commenti da lettrici. Tante, tantissime leggono ma poche, pochissime si espongono, nel commentare

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  8. Mi chiedi cosa mi è piaciuto in particolare e non è semplice rispondere così su due piedi.
    Mi è piaciuto il crescendo suddiviso in episodi così da poter metabolizzare gli eventi mentre venivano descritti.
    Le descrizioni accurare delle situazioni tanto da trovarmici calato proprio al momento in cui leggevo.
    Anche l'accuratezza dei particolari la trovo fantastica.
    L'argomento tabù forse dei più grandi da uno sfarzo all'eccitazione che si crea nell'insieme.
    Poi non ultimo, l'aspetto prettamente sessuale che da una parte può essere veritiero per qualche ragazzina, ma di rarissima attuazione.
    Ogni tanto si sente qualche notizia di cronaca al riguardo, ma solo dove c'è stata violenza, cosa che io non accetto.
    Stupendo anche il corteggiamento, delicato ma serrato dove si evidenzia anche l'apertura mentale delle ragazzine. Questo sembra proprio reale.
    Nelle varie descrizioni più pratiche mi ha attratto molto la doppia penetrazione vaginale, il bacio tra loro complici, il possibile turbamento del padre e la decisione dell'altro forse più porco del primo.
    Senza contare la mamma dell'ultimo capitolo che col suo intervento, prima inquisitorio per poi lasciarsi andare al sesso più sfrenato con tutti.

    Si evince anche una analisi del comportamento attuale causata da fatti avvenuti nel passato. Questo ci sta proprio bene. In qualche modo da una chance a chi vive sensi di colpa per fatti accaduti nell'infanzia quando si sente attratto in situazioni forti.

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  9. Una saga inconsueta e arrapante. Continuerà a raccontarne altri episodi?

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  10. leggo e rileggo tutta la storia e da tempo e sborro ogni racconto almeno un paio di volte

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